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NUOVA PROPOSTA REGOLAMENTO CEE PER UN’IDENTITA’ DIGITALE EUROPEA
Secondo la recente bussola per il digitale della Commissione, entro il 2030 tutti i servizi pubblici principali dovrebbero essere disponibili online, tutti i cittadini avranno accesso alla propria cartella elettronica e l'80% dei cittadini dovrebbe utilizzare l'identificazione digitale (eID).
Il regolamento eIDAS, adottato nel 2014, fornisce la base per l’identificazione elettronica transfrontaliera, l’autenticazione e la certificazione dei siti web all’interno dell’UE.
Del sistema attuale beneficia già il 60% degli europei ma non vi è alcun obbligo per gli Stati membri di mettere a punto un’identificazione digitale nazionale e di renderla interoperabile con quelle degli altri Stati membri, il che comporta notevoli discrepanze nell’Ue e significativi problemi per gli imprenditori transfrontalieri che se sprovvisti di un'identità digitale riconosciuta potrebbero non essere in condizione di utilizzare i servizi dispositivi del paese che li ospita.
Per porre rimedio a tali carenze, la Commissione ha proposto un rinnovato quadro relativo a un'identità digitale europea (vd allegato), in virtù del quale gli Stati membri offriranno ai cittadini e alle imprese portafogli digitali (Wallet) in grado di collegare le loro identità digitali nazionali con la prova di altri attributi personali (ad esempio patente di guida, diplomi, conto bancario). Questi nuovi Wallet europei consentiranno a tutti i cittadini di accedere ai servizi online senza dover utilizzare metodi di identificazione privati o condividere inutilmente dati personali.
Affinché diventi presto operativa, la proposta di regolamento è accompagnata dalla raccomandazione “Commission Recommendation on a common Union Toolbox for a coordinated approach towards a European Digital Identity Framework”, che invita gli Stati membri a predisporre un pacchetto di strumenti comuni entro settembre 2022 e ad avviare subito i lavori preparatori.
